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MIRACOLO ECONOMICO ITALIANO
(1953-1963). Insieme delle trasformazioni economiche e sociali realizzate in Italia grazie alla espansione e alla integrazione economica in Europa, al rinnovamento del sistema produttivo, alla disponibilità di nuove fonti di energia (metano e idrocarburi in val Padana), alla trasformazione dell'industria dell'acciaio, ma anche al basso costo del lavoro che permise alle imprese italiane una forte competitività sui mercati internazionali. Tra il 1953 e il 1960, la produzione industriale (metalmeccanica e petrolchimica) fu più che raddoppiata, la produttività operaia aumentò più del 50 per cento, mentre i salari reali nell'industria diminuirono da 100 a 99,4; l'esportazione ebbe un incremento notevole, con un mutamento dei beni esportati: dai prodotti tessili e alimentari a elettrodomestici, strumenti di precisione, o prodotti in plastica. La crescita dell'industria elettrodomestica e della produzione automobilistica, dominata dalla Fiat, caratterizzarono il "miracolo"; l'enfasi sui beni di consumo privati non trovò tuttavia un corrispettivo sviluppo dei beni di consumo pubblici e la corsa al benessere rimase incentrata su scelte e strategie individuali e familiari. Il "miracolo" causò cambiamenti radicali nella composizione di classe e provocò un rimescolamento senza precedenti della popolazione italiana, accentuando lo squilibrio tra nord e sud.
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